adolescenza anoressia corpo

Solo ciccia e brufoli?

Aiutare i nostri ragazzi in crisi con il proprio corpo e riconoscere i campanelli d’allarme

Ragazzine esili che si mettono a dieta e ragazzi che passano ore in palestra, adolescenti continuamente alle prese con lo specchio e con l’immagine riflessa di sé come se non avessero altro per la testa che essere belli. Non è una generazione di giovani vuoti e superficiali, adepti della nuova religione della moda e dell’estetica. Sono ragazzi e ragazze che cercano se stessi in profondità e ci parlano con il corpo delle loro scoperte, proprio come se fosse un linguaggio, un codice per esprimere se stessi. Adolescenti che si guardano per capire chi sono, nella tempesta sconvolgente degli innumerevoli cambiamenti dell’età tanto desiderati e ora così difficili da vivere. Disorientati e con compiti nuovi e importanti, necessari a lasciare gli abiti da bambini e indossare i vestiti degli adulti che saranno tra poco.

Gli adulti che fanno parte del loro mondo, genitori, insegnanti, allenatori sportivi, sono coinvolti e altrettanto disorientati da questo processo di crescita. Spesso spaventati per i nuovi comportamenti potenzialmente rischiosi. Primi fra tutti quelli per modellare il corpo, come diete e attività fisica: qual è il limite di sicurezza oltre il quale è in pericolo la salute? Come prevenire e riconoscere l’anoressia, la bulimia e gli altri disturbi del comportamento alimentare? Quanto preoccuparsi per il sovrappeso?

Comprendere il significato profondo dell’immagine corporea, conoscere il senso del linguaggio che passa dal corpo invece che dalle parole è il primo passo. Nel libro, scritto con la collaborazione di Davide Comazzi e Alessandra Marcazzan, psicologi del Minotauro (Centro milanese specializzato in problematiche dell’adolescenza), si trovano numerosi spunti per capire, indicazioni per distinguere le crisi “fisiologiche” dai segnali preoccupanti della patologia, e molti suggerimenti per accompagnare figli e allievi nel periodo forse più atteso, più temuto e più fertile della vita.


aggressività adolescenti

L’aggressività degli adolescenti

Come compenderla e affrontarla

di Paola Di Pietro e Stefano Gastaldi

Chiunque abbia un figlio adolescente si troverà prima o poi a doversi confrontare con ribellioni, rispostacce, ostilità, una gamma di reazioni che spesso coglie alla sprovvista i genitori perché costituisce una radicale trasformazione del bambino affettuoso che fino a ieri pendeva dalle loro labbra e li colmava d’orgoglio. Eppure dovremmo saperlo, perché ci siamo passati tutti, se ripensiamo alla nostra adolescenza. Quello che forse non sappiamo, è che tali comportamenti aggressivi sono solo alcuni dei modi con cui gli adolescenti provano a “differenziarsi”, cioè a costruirsi un’identità, a ritagliarsi un proprio spazio nel mondo e a conquistarsi la necessaria autonomia dai “grandi”. Nel periodo dell’adolescenza l’aggressività può rivelarsi quindi un indicatore di salute emotiva e uno strumento che “crea benessere, cultura e civiltà”, ma se assume forme gravi ed eccessive, può segnalare una sofferenza psichica o un blocco nella crescita: problemi che vanno affrontati senza inutili allarmismi ma nella maniera adeguata. Di fronte alle manifestazioni aggressive dei figli, i padri e le madri sono chiamati a cambiare il modo di porsi con loro e ad assumere un atteggiamento di apertura e di ascolto nei confronti delle mille difficoltà che gli adolescenti incontrano in famiglia, a scuola, con gli amici.